Più spesso di quanto pensiamo il nostro corpo ci manda dei segnali su ciò che potrebbe non funzionare intorno a noi, nella vita quotidiana o nei nostri pensieri. Questi segnali si trasformano in sintomi psicosomatici.
Cosa sono i sintomi psicosomatici?
La psicosomatica studia il legame tra la parte psicologica e quella fisiologica di un individuo. L’essere umano è composto da entrambe queste due parti ed una influenza l’altra: una problematica può manifestarsi quindi come sintomo fisiologico, ma anche come malessere psicologico.
Solitamente la comparsa di sintomi psicosomatici viene attribuita a stress, ad ansia, paura o ad un forte disagio, che attivano, come se ci si trovasse sempre in situazioni di emergenza, il sistema nervoso autonomo, che a sua volta risponde con reazioni vegetative che causano problemi fisici.
La difficoltà che si viene a creare con i sintomi psicosomatici è che spesso la persona fa fatica a capire se si trova di fronte ad un mero problema fisico o a qualcosa di più complesso legato ad una situazione emotiva che sta vivendo. Si trova quindi in un momento di stress e di malessere al quale non riesce a dare un nome o una definizione precisa e questo genera inevitabilmente ancora più ansia e stress.
Se vuoi approfondire questo link potrà esserti utile https://it.wikipedia.org/wiki/Psicosomatica
Come si formano i sintomi psicosomatici?
I sintomi dei disturbi psicosomatici sono una delle possibili risposte a situazioni di stress e di disagio della persona. In questi casi infatti il nostro corpo decide di comunicare con noi, dando voce a ciò che la mente non vuole accettare.
Come abbiamo visto poco fa, le emozioni, soprattutto quelle più difficili da gestire come ad esempio la preoccupazione, la rabbia, il rimorso e il rimpianto, possono tenere il nostro corpo sempre attivato come se ci trovassimo costantemente in uno stato di emergenza.
Se questo succede per un tempo troppo lungo, più lungo di quanto il corpo possa accettare e sopportare, tutto l’organismo si trova in difficoltà.
Se quindi l’individuo non riesce a trovare il modo di “buttare fuori” quello che sente, le emozioni inespresse troveranno nel corpo il loro canale di espressione.
Se vuoi approfondire questo link potrà esserti utile https://www.stateofmind.it/2020/10/sintomo-psicologia-osteopatia/
Da dove nasce questo malessere fisico?
Queste difficoltà possono essere attribuite a fattori personali, familiari o culturali; anche la società in cui viviamo spesso ci propone dei modelli ai quali non riusciamo ad adeguarci e ci impone uno stile di vita nel quale rimane poco spazio per la conoscenza ed espressione emotiva.
Spesso sono dei nodi mai sciolti, traumi non elaborati o semplicemente dei non detti che trovano il modo di emergere solo attraverso il corpo. Oppure derivano da problemi legati ad eventi di vita, allo stress vissuto in casa o sul posto di lavoro, a relazioni difficili, conflittuali o problematiche.
Questo avviene anche all’interno delle famiglie nelle quali le emozioni non vengono discusse in maniera serena, ma vengono filtrate cercando di preservare un’apparente armonia familiare.
Quali sono le parti del corpo che vengono prese di mira?
Vediamo alcuni esempi e i possibili significati.
- Il mal di testa può segnalarci il bisogno di diminuire il troppo controllo razionale, e quindi la necessità di lasciarsi più andare;
- Le gastriti o i bruciori allo stomaco sono collegati alla rabbia e emozioni negative, “mandate giù” senza riuscire ad esprimersi;
- I problemi della pelle come eczemi, psioriasi o acne potrebbero simboleggiare da un lato la tendenza a difendersi da un’eccessiva intrusione dell’esterno, ma anche il desiderio impronunciabile di una vicinanza agli altri;
- I dolori alla schiena o contratture muscolari possono indicare un eccessivo senso di responsabilità e di stress come pesi da “portare sulle spalle”;
- Il raffreddore, cioè naso e occhi che “piangono”, potrebbe mostrarti che stai mettendo le tue emozioni troppo in secondo piano;
- L’insonnia che ti tiene sveglio di notte perché di giorno non usi tutta la tua energia vitale.
Come si può uscire da soli da questo disagio?
Al di là di quale sia il sintomo psicosomatico manifestato, è fondamentale modificare il prima possibile il rapporto che abbiamo con il nostro corpo.
Come? Dando maggiore attenzione ai segnali corporei che il fisico tenta, molto spesso invano, di mandarci. Ascoltiamoci: percepiamo dentro di noi una tensione? Un borbottio di sottofondo? Un’insoddisfazione cronica? Quando si manifesta? In quali situazioni? Con quali persone? Cosa ci permette di fare? Cosa non ci consente di fare?
Una volta ricevuto finalmente il messaggio cerchiamo di leggerlo, di capirne il significato più profondo: quale parte di noi sta cercando di emergere e farsi faticosamente sentire?
Quanto più ci si è abituati nel tempo a trattenersi, tanto più sarà difficile inizialmente iniziare e portare avanti questo tipo di approccio. Ma è possibile, e lo dobbiamo a noi stessi ed alla nostra salute.
Come può aiutarci la psicoterapia?
Proprio per il tipo di problema che le malattie psicosomatiche pongono, ovvero l’interazione tra corpo e mente, un intervento soltanto medico, seppur necessario per escludere problematiche organiche, non è sufficiente in quando non approfondisce le cause all’origine del problema.
Per questo motivo non solo è consigliato ma è davvero importante l’utilizzo della psicoterapia. Lo psicoterapeuta, infatti, può aiutare il paziente a riconoscere che è presente una componente emotiva che causa il sintomo fisico.
Somatizzare significa spostare il problema su una parte del corpo. Il lavoro terapeutico fa esattamente il contrario: riporta l’attenzione sulla parte emozionale del sintomo psicosomatico, cercando di capirne l’origine per poi migliorare lo stato emotivo.
Insieme al terapeuta è possibile provare a cercare dentro di sè e dare un senso ai disturbi che ci affliggono, così da poter ritrovare il proprio equilibrio emotivo e di conseguenza il proprio benessere.